IL SISTEMA OCULARE È IL PIÙ COMPLESSO DEI NOSTRI 5 SENSI ED INTERESSA UN’AREA DEL CERVELLO PIÙ AMPIA. TRASFORMA LA LUCE IN SEGNALI ELETTRICI CHE IL CERVELLO ELABORA COME INFORMAZIONI.
RACCOGLIE CIRCA IL 70% DI TUTTO L’INSIEME DELLE INFORMAZIONI PERCEPITE DALL’UOMO.
COS’È IL CRISTALLINO?
Il cristallino è una lente convergente di forma biconvessa che focalizza i raggi luminosi sulla retina. Mentre in un macchina fotografica il fotografo mette a fuoco l’immagine variando la distanza focale fra lente e pellicola, nell’occhio la distanza tra il cristallino e la retina rimane fissa.
L’occhio mette a fuoco a distanze variabili con una strategia diversa: il cristallino ha la capacità di modificare continuamente la sua forma e di variare la sua curvatura in modo da aumentare o diminuire il suo potere di convergenza. Questo processo dinamico così particolare, meglio conosciuto come accomodazione è regolato da un anello di fibre muscolari disposte intorno al cristallino chiamato corpo ciliare.
COS’È LA PUPILLA?
La pupilla è una struttura cava, un foro posizionato al centro dell’iride, rappresenta un diaframma naturale di diametro variabile, simile a quello contenuto in una qualsiasi macchina fotografica, la sua funzione è quella di modulare la quantità di luce che va a colpire la retina.
Al buio si dilata, in condizioni di elevata luminosità si restringe. Essa inoltre cambia la sua ampiezza anche a seguito di forti emozioni dovute alle scariche di epinefrina (l’adrenalina) e anche a seguito dell’assunzione di droghe, alcol, farmaci.
COS’È LA CORNEA?
La Cornea rappresenta il segmento anteriore della tonaca fibrosa, della quale costituisce circa 1/6. Ha un raggio di curvatura più piccolo rispetto a quello dello sclera, cosicché sporge in avanti nei confronti di questa, paragonabile in ciò al vetro di un orologio. Formata da una membrana trasparente priva di vasi ma ricchissima di fibre nervose.
Essa è bagnata continuamente dal film lacrimale che aderisce alla sua superficie. L’interfaccia film lacrimale-superficie corneale costituisce la lente convergente più potente dell’occhio umano. La cornea ha uno spessore di circa 1 mm ed è composta dall’esterno all’interno da 5 strati:
1) un epitelio pavimentoso (stratificato),
2) la membrana di Bowman,
3) lo stroma,
4) la membrana di Descemet,
5) l’endotelio.
La stabilità del film lacrimale e la trasparenza della cornea sono essenziali per la visione. Dietro la cornea si trova la camera anteriore che è riempita di un fluido chiaro chiamato umor acqueo. Essendo priva di vasi sanguigni, deve la sua nutrizione ad altri fattori, l’ossigeno atmosferico, l’umor acqueo che bagna l’ultimo strato endotelio, il film lacrimale che bagna il primo strato l’epitelio.
COS’È L’IRIDE?
L’iride è la parte più anteriore dell’uvea che dà il colore ai nostri occhi e circonda la pupilla di ampiezza variabile da 2 a 8 mm.
E’ composta da uno stroma, un foglietto pigmentato posteriore, da vasi e da 2 muscoli: il muscolo radiale (dilatatore) ed il muscolo sfintere (costrittore) dell’iride. Può essere chiara (dal blu al verde) o bruna (dal marrone al nero) ma in realtà la sua colorazione dipende sia dalla quantità di pigmento che da fenomeni ottici di riflessione e di diffrazione della luce nello stroma irideo.
Nelle iridi chiare poco pigmentate la luce passa fino agli strati profondi dove viene riflessa assumendo un colore chiaro. Al contrario nelle iridi brune, ricche di pigmento, la luce non penetra fino agli strati profondi e non viene riflessa ne diffratta.
COS’È IL CORPO VITREO?
Il vitreo è una sostanza limpida e di consistenza gelatinosa contenuta nella cavità vitreale che, riempiendo lo spazio compreso fra il cristallino e la retina, mantiene la forma sferica del bulbo oculare. È il mezzo diottrico più voluminoso dell’occhio. Occupa tutta parte della cavità del globo oculare fra il cristallino, il suo sistema sospensore e la retina, aderisce perfettamente alla retina, e svolge funzioni nutritive per la retina.
La sua trasparenza è importante per una visione nitida a tutte le distanze. Una torbidità del vitreo come conseguenza di processi infiammatori o emorragici può compromettere seriamente la capacità visiva. Con l’invecchiamento il vitreo perde la sua consistenza, si distacca e fluttua nella cavità vitreale. I sintomi del distacco acuto del vitreo sono la comparsa di corpi mobili spesso associati a lampi di luce.
COS’È LA SCLERA?
La sclera il cosiddetto bianco dell’occhio, è la membrana più esterna, compatta, resistente e robusta dell’occhio composta da tessuto fibroso connettivale; nella parte anteriore dell’occhio diventa trasparente e curva come un vetro d’orologio e prende il nome di cornea.
COS’È LA RETINA?
La retina, che rappresenta l’equivalente della pellicola fotografica, è la più interna delle tre tonache del bulbo oculare. Essa appare come una sottile membrana trasparente suddivisa in due aree:
- un’area centrale chiamata macula che contiene la fovea centrale, ricca di coni;
- un’area media e periferica, dove prevalgono le cellule dei bastoncelli, utile a mediare la visione crepuscolare e notturna.
Dopo aver attraversato la cornea, la camera anteriore, la pupilla, il cristallino ed il vitreo, i raggi luminosi vengono fatti convergere sulla retina ed in particolare in quella piccolissima area chiamata fovea centrale: una struttura altamente specializzata che presiede, in condizioni di alta luminosità, alla massima acuità visiva per lontano e per vicino, alla percezione dei colori e alla sensibilità al contrasto. Nella retina avvengono i meccanismi più complessi della visione.
La luce passa l’intero spessore della retina (vedi figura strati della retina) e colpisce immediatamente i fotorecettori, coni e bastoncelli, che costituiscono la parte più esterna della retina nervosa a contatto con lo strato delle cellule dell’epitelio pigmentato retinico. L’integrità di quest’ultimo elemento è essenziale per la funzione di mediare gli scambi metabolici tra fotorecettori e coroide sottostante. Qui si sviluppano i processi fotochimici che trasformano la luce in segnale elettrico.
COS’È IL NERVO OTTICO?
Il nervo ottico è costituito da oltre un milione di fibre nervose che originano dalle cellule gangliari della retina. La sua funzione è quella di collegare l’occhio al centro visivo del cervello chiamato corteccia visiva occipitale. Qui arrivano gli impulsi nervosi che vengono elaborati e trasformati nella percezione visiva di un’immagine.
Il collegamento retina-cervello tramite il nervo ottico è così stretto che la visione è un fenomeno complesso che avviene principalmente a livello cerebrale. Anche il nervo ottico è rivestito come il cervello dalle meningi. Una sua lesione produce direttamente la cecità
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